venerdì 29 ottobre 2010

A proposito di Elliot

Elliot è stato uno dei primi personaggi di cui ho scritto, non il primissimo, quanto meno il primo degno di nota.
All'età di quindici anni mi ero messo in testa di scrivere un racconto in cui non si venisse a conoscere il nome della protagonista fino alla fine della storia ma, non essendo io Chuck Palaniuck, fallii miseramente nell'impresa.
Più in la con gli anni, ne avevo già 18, mi venne in mente una storia, molto carina, molto fantasy, i cui protagonisti erano gli stessi della storia precedente: Elliot in primis, ma anche Lara, Peter e Mallory. Iniziai a scrivere di loro nella speranza che ne uscisse qualcosa di carino ma, per prima cosa, mi fissai sull'idea che il tutto doveva essere narrato in prima persona da Elliot, pessima idea: i racconti in prima persona sono divertenti se inseriti qua e la nella storia, fungono da approfondimento del personaggio, ma usarla per tutto il libro era un po' pesante. Soprattutto mi trovai in difficoltà quando dovevo parlare delle vicende degli altri personaggi in assenza di Elliot.
In secondo luogo non funzionava perchè ero un principiante che, a parte qualche idea carina, non aveva gran dimestichezza con l'italiano ne con i tempi comici.
Però quella storia è sempre rimasta nella mia testa a vagare e a formarsi. Sostanzialmente era la storia di questi quattro personaggi che per buffe vicende legate ad un portale finivano in una sorta di dimensione parallela molto fantasy.... vi dice niente?
Quale storia migliore di questa poteva essere riadattata all'universo creato da Jonah?
D'altra parte non sarà il massimo dell'originalità, a tutti gli scrittori fa gola l'idea di un personaggio ordinario in un contesto straordinario. Dalle Cronache di Narnia alla saga di Harry Potter direi che questo sentiero è stato battuto in lungo e in largo.
Alla fine il fantasy è semplice, ci sono degli elementi, delle regole da seguire, c'è un buono, un cattivo, una battaglia e tutti vissero e felici e contenti (o quasi)
Quello che fa veramente la differenza alla fine sono i personaggi, le loro storie e le loro relazioni interpersonali.
Ci tengo a precisare che effettivamente in questa storia avverrà il passaggio tra un mondo e l'altro come preventivato da Jonah, ma non è l'unica soluzione che questo universo ci pone davanti. Tante storie potranno essere ambientate in uno solo dei due mondi, e intendo farlo.
Come dice anche Jonah, tutti i sigilli in qualche modo "perdono" e magari a volte un po' di magia può arrivare nel mondo puramente razionale della scienza. E beh, per quanto riguarda il mondo fantasy c'è sempre qualcosa da raccontare di interessante.
Detto questo, buona lettura per i prossimi capitoli.


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