Presentarsi è una cosa complessa. Come si può riuscire a far capire chi o cosa sei ad una persona che non hai mai visto prima d'ora senza rischiare di traumatizzarla. O meglio, almeno questo è quello che capita a me. Quando un flusso di pensieri contorti e confusi si trasforma in un fiume in piena con tanto di rapide e mulinelli si rischia di mettere a repentaglio la psiche del proprio interlocutore o, perché no, della propria interlocutrice.
E' incredibile come sia difficile trovare quelle poche parole che potrebbero riassumere in poche righe l'essenza del proprio io, e ve lo dice uno scrittore. Ah, già! Sono uno scrittore, questo potrebbe essere un inizio. Beh, oddio, anche qui la cosa non è semplice. Come si fa a distinguere uno scrittore da uno che non lo è? In linea teorica uno scrittore è uno che sa scrivere, e fino a prova contraria la gente impara a scrivere intorno ai 5 anni. Badate bene, non è una regola che vale per tutti, però è una buona linea guida. Quindi partendo da questo presupposto siamo tutti scrittori, e di conseguenza non vi ho ancora detto nulla di me.
Diciamo che mi piace raccontare storie. Storie buffe, storie serie, storie stupide, storie storiche. Il che fa di me più un cantastorie che uno scrittore. Però c'è da dire che me la cavicchio abbastanza bene a mettere queste storie su carta, beh oddio, lo farei se la carta si utilizzasse ancora. In realtà le scrivo su queste pagine e non solo, già perché la parola non è l'unico modo di narrare un evento o tenere traccia di un momento che si vuole condividere. Forse più che uno scrittore potrei definirmi un fotografo. Ah, quanto potrei parlarvi di fotografia, talmente tanto che finireste per addormentarvi prima ancora di vedere le mie foto. A quel punto però, ve lo devo proprio dire, vi perdereste delle vere e proprie opere d'arte. Non per fare il modesto, ma me la cavo meglio con l'otturatore che con la penna, anche perché, come vi ho già detto, non uso la penna per scrivere!
Ok, cerchiamo di riassumere... quanto odiavo fare i riassunti a scuola, lo trovavo così superfluo e tanto alla fine la mia scarsa memoria mi portava a scordarmi sia quello che avevo letto che quello che avevo riassunto. Molto meglio scriversi un algoritmo, le cose rimangono impresse più facilmente. Oh guarda! Quasi dimenticavo che in realtà non sono ne un fotografo ne uno scrittore (o per lo meno non principalmente). In realtà sono un programmatore, non nel senso che mi piace organizzare le cose (anche se in realtà mi piace moltissimo), ma nel senso che sviluppo software, ovvero quella robaccia che gira sui vostri computer e sui vostri siti web.
Sto divagando, ero arrivato al punto del sunto del riassunto (adoro giocare con le parole). Diciamo che sono un programmatore-scrittore-fotografo-smemorato-pazzo-matto-sognatore-viaggiatore... il giorno in cui inventeranno una parola per definire tutto questo, la mia vita diventerà più semplice, nel frattempo diciamo che sono Marco e che è un piacere avervi ospiti sul mio blog.
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